Delle armi in calibro 9 × 19 mm ne è sempre stata vietata la detenzione da parte dei privati cittadini.
Come in passato avvenne per altre calibri con destinazione d’uso prettamente miltiare, come ad esempio il 9 mm Makarov, o il .45 ACP o il 7,62 × 39 mm quella della munizione 9 mm Luger è oggetto di un tabù molto profondo da parte del Ministero dell’Interno e non solo.
Infatti ad oggi questa munizione, pur essendo la più utilizzata soprattuto in ambito sportivo al mondo, è la sola da essere vietata nelle armi corte nello Stato Italiano.
Ancora ai tempi del Catalogo Nazionale delle Armi Comuni tutte le richieste d’inserimento di armi in questo calibro venivano costantemente rifiutate con le più disparate motivazioni, tra cui quelle riguardo la potenza di fuoco devastante….
Su questa linea di pensiero si era anche allineata la magistratura, condannando addirittura detentori di munizioni, magari reperti storici, quali detentori di armi o parti di armi da guerra. Fu eccezionalmente che negli anni ’80 vennero catalogati alcuni modelli di revolver in questo calibro, indicando però nelle note che queste pistole dovessero esclusivamente essere alimentate con munizioni in piombo nudo.
Fu a causa di queste note che si creò la falsa idea che esistessero munizioni 9 mm Parabellum e munizioni 9 mm Luger, e che le prime fossero più potenti delle seconde.
Consiglio la lettura ddel nostro articolo “I Falsi Miti Sul 9 mm Parabellum” per una completa dissertazione tra l’ugaglianza tecnica delle munizioni 9 mm Parabellu e 9 mm Luger. Una grande svolta avvenne nel 2011 con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 26 ottobre 2010, n. 204, il quale probabilmente prevedendo la l’abrogazione del Catalogo Nazionale che sarebbe avvenuta alcuni mesi dopo, indicò che per la produzione di armi in calibro 9 × 19 mm era necessaria la licenza cui all’articolo 31 del T.U.L.P.S. anziché quella ex art. 28.
Indicò altresì nell’articolo 2 della Legge 18 aprile 1975, n. 110, che le armi corte a ripetizione in questo calibro non erano nè introducibili nello Stato nè vendibili.
Per come è stata scritta la norma nel Decreto, il divieto di introduzione e detenzione è riferito solo alle pistole a ripetizione (revolver e semiauto) ingnorando, ovvero concedento, la detenzione, vendita, introduzione di armi lunghe e parti di armi in questo calibro.
Questa modifica passò inosservata a molti grandi importatori/distributori, forse a causa di quello che ormai era diventto un calibro tabù. Fu solo il 12 gennaio del 2013 che ad un privato cittadino venne autorizzata l’introduzione in Italia della prima carabina in 9 × 19 mm, Thueron Defense SA 9 mm.
Nella nuova scheda di classificazione, ovviamente non vi è il divieto di utilizzo di munizioni con palla in piombo nudo. L’idea che 9mm Parabellum e 9mm Luger siano diversi però tutto’ora resta fissa nella mente di alcune persone.
Per poter smetitre tale convinzione però bisogna fare un passo indietro, andando a verificare chi “protocolla” le munizioni, ovvero la CIP.
La Commissione Permanente Internazionale infatti “omologa” tutte le munizioni civili, indicandone le misure e tolleranze massime ammesse sia per la munizione sia per camera di cartuccia.
Nella scheda CIP, si può leggere chiaramente che la munizioni 9 mm Luger (perchè di fatto l’inventore fu appunto Luger) ha come alias “9 mm Para(bellum), 9 × 19 (mm)” ed è quindi chiaro che parlare di 9 mm Luger o 9 mm Para o 9 mm Parabellum o 9 × 19 mm è esattamente la stessa cosa.
Misure, le pressioni, le prestazioni sono esattemente identiche.
Per chi non fosse ancora convito, basta visionare alcune schede del Banco di Prova, per rendersi conto che da anni sono state classificate armi lunghe nel calibro 9 × 19 mm Parabellum.
Ovviamente la ricerca va fatta selezionado la misura 9 × 19, ed aprendo i dettagli di alcune schede. Nel dettaglio è possibile vedere all’interno il calibro “nominativo” selezionato 9 mm Parabellum.
Ad esempio anche la munizione .308 Winchester ha registrato come alias, nella scheda CIP, il calibro 7,62 × 51 mm NATO, ma per questo calibro non ci sono tutte queste paranoie causate da quello che fù una pura denominazione commerciale della DWM.
Per facilitavi, ve ne abbiamo individuate alcune :
A questo punto non resta che sperare che anche il tabù sul calibro 9 × 19 mm Parabelum sparisca definitivamente.
© 2018, Michele Schiavo. Tutti i diritti riservati.
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