Comunicato UNARMI del 2021-07-25

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Assistiamo tristemente rassegnati alle strumentalizzazioni politiche di eventi di cronaca, peraltro ancora del tutto da definire nelle dinamiche e nelle responsabilità, da parte dei soliti politici che devono accattivarsi la loro (potenziale) quota di elettori disarmisti. Gravissime e fuori da ogni logica le dichiarazioni del Segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, secondo cui nessun privato cittadino dovrebbe poter detenere armi, che sarebbero da riservarsi esclusivamente alle forze di polizia – come si conviene ad ogni sano regime dittatoriale, osserviamo noi. Immaginiamo ovviamente che tale misura non si intenda da applicarsi a politici, magistrati (i quali sono attualmente esentati totalmente perfino dalla verifica dei requisiti psicofisici!) ed alle numerose scorte che noi tutti finanziamo.

Quello che dobbiamo constatare è che certi personaggi sono la massima espressione del “due pesi, due misure”, motivo per cui si fanno garanti dei diritti quando si tratta di alcune categorie di cittadini (o spesso di non-cittadini) mentre altre categorie tra cui la nostra possono essere diffamate e vessate senza alcun filtro o scrupolo. Quindi, correttamente, non bisogna mai generalizzare se migliaia di crimini ogni anno sono commessi da immigrati, quando emergono episodi di terrorismo o legati al terrorismo ed in seno sempre agli stessi gruppi religiosi, quando emergono episodi di uso politico o talvolta a dir poco “mafioso” della Giustizia da parte di alcuni membri della magistratura, quando vi sono evidenti usi criminali dell’informazione da parte dei giornalisti, quando nella politica emergono frequentissimi casi di corruzione o clientelismo… però quando si tratta di detentori legali di armi ogni generalizzazione è lecita ed ogni singolo episodio di cronaca, per quanto tutt’altro che frequenti in rapporto all’enorme numero dei cittadini interessati, è utile alla diffamazione dell’intera categoria ed alla proposta di misure sempre più repressive.

Per quanto riguarda invece la sacrosanta presunzione di innocenza, garanzia costituzionale puntualmente rivendicata per i “soggetti più tutelati”… quando si tratta di detentori di armi cessa di ritenersi considerabile?

E’ deprimente inoltre rilevare come il possesso legale di armi sia diventato uno degli indici di contrapposizione tra gli schieramenti, per cui se vi è una parte che non intravede pericoli particolari l’altra deve prendere posizione estremamente opposta solo per rimarcare differenze politiche e/o “culturali” e marcare un territorio ideologico che attragga o consolidi un certo elettorato. Ma siamo sicuri che poi lo scopo sia raggiunto? Non sono d’altronde pochi gli elettori di sinistra o centrosinistra, ad esempio, che praticano l’attività venatoria e certamente le dichiarazioni di Letta, che rappresenta un intero partito, non lasciano molto spazio ad equivoci.

Anzi non possiamo infine non far notare come neanche durante il ventennio 1922-1943 si arrivò mai ad ipotesi così repressive: in Italia misure analoghe a quelle proposte ed auspicate dal Segretario del PD furono imposte solo dai nazisti occupanti durante la guerra.

Visto il progressivo e rapidissimo irrigidimento delle posizioni di Letta, che dal chiedere solo un mese fa nuove norme sul possesso di armi oggi ne chiede il divieto totale ai cittadini, cosa dobbiamo aspettarci al prossimo episodio di cronaca? La fucilazione dieci ad uno? Speriamo almeno che in questi ultimi 80 anni abbiano imparato a contare. Speriamo.

Comunicato UNARMI del 2021-06-15

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I drammatici fatti di Ardea, come tristemente prevedibile, hanno fornito lo spunto per il ritorno alla ribalta dei soliti professionisti del disarmismo col pieno supporto del più infimo “giornalismo” nazionale. E così anche un terribile caso di follia messa in atto con un’arma illegale da uno squilibrato già noto a tutta la sua comunità e che aveva dato in precedenza numerosi e gravissimi segni di instabilità diventa lo spunto per la riproposizione di iniziative legislative meramente ideologiche e vessatorie.

E’ infatti del tutto evidente che si tratti della ennesima tragedia del tutto evitabile mediante le ordinarie accortezze e procedure previste dall’ordinamento, soprattutto in considerazione dei numerosi elementi che avrebbero potuto anche singolarmente allertare sulla situazione di forte rischio, a cominciare dal fatto che sembrerebbe che l’assassino avesse già usato l’arma, detenuta illegalmente, per minacciare ed intimorire (perfino sparando in aria!!!) senza che le procedure previste venissero attivate, soprattutto alla luce della possibilità che si trattasse dell’arma detenuta in passato dal padre e di cui si erano perse le tracce. A tal proposito un punto va inoltre ribadito: l’arma utilizzata era incontestabilmente ed a tutti gli effetti detenuta illegalmente in quanto il detentore l’ha acquisita senza autorizzazione e la deteneva senza averla denunciata. E’ quindi senza dubbio falso affermare o lasciar intendere che l’arma fosse detenuta legalmente solo in quanto “ereditata” da chi legalmente la deteneva in precedenza.

Il tentativo di scaricare la responsabilità sulla categoria dei detentori legali di armi lamentando normative inefficaci risulta, ancora, deplorevole e strumentale alla promozione di interventi legislativi con finalità vessatorie nei confronti dei detentori stessi. Analogamente, ribadiamo, il tentativo di rappresentare come mera formalità le procedure per l’ottenimento delle licenze di porto d’armi se non addirittura come elusive di altri ipotetici divieti non solo manifesta l’ignoranza, la faziosità e la malafede di chi porta avanti certe posizioni, ma non si può che definire come una manovra volta ad influenzare l’opinione pubblica per spingerla ad appoggiare o tollerare proposte repressive sulla base di informazioni fuorvianti quando non completamente false. Dobbiamo perciò tristemente constatare che non abbiamo tanto un problema di armi quanto piuttosto di pessimo giornalismo.

UNARMI respinge con fermezza e vigore ogni accusa al sistema normativo ed alla pretesa minaccia sociale costituita dai cittadini detentori di armi e si impegnerà, come sempre, a contrastare qualsiasi proposta di carattere ideologico e vessatorio dovesse essere messa in atto strumentalizzando coloro che sono rimasti vittima non di altro che della mancata applicazione della normativa vigente.

Roma, lungotevere Flaminio 22
c.f. 97854290588
www.unarmi.it

Comunicato UNARMI del 2020-09-01

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L’Unione Europea si appresta a discutere l’ennesimo attacco all’uso di munzioni contenenti piombo. UNARMI (già CD-477) contesta totalmente questo progetto e nei giorni scorsi ha sollecitato il Governo italiano affinché si esprima con decisione contro tale proibizione, che parte da premesse che appaiono in molti casi dubbie, quando non del tutto infondate e capziose, ed in particolare:

1 – le asserzioni dell’ECHA circa i danni alla salute animale ed umana sono menzionati in modo del tutto generico ed impreciso. In molti casi si tratta di danni derivanti da condotte del tutto ipotetiche o marginali, peraltro evitabili con una semplicissima attività di informazione degli eventuali interessati, e sempre che questi appassionati non siano già più che informati circa le corrette procedure da seguire;

2 – il concetto di “zona umida” è in questo caso del tutto generico e variabile in base a condizioni metereologiche ed ambientali anche improvvise e che in pochi minuti possono rendere “zona umida” quella che solo pochi minuti prima era una zona asciutta;

3 – ulteriormente assurdo è il fatto che verrebbe punita anche la sola detenzione di cartucce con piombo per tutti coloro che dovessero trovarsi a meno di 100 metri da “zone umide”, in pratica ci si potrebbe trovare denunciati per possesso di cartucce con piombo a meno di 100 metri da una “zona umida” magari appena formatasi e che evaporerà in poche ore e di cui non si conosce ne si poteva conoscere l’esistenza;

4 – ulteriormente “discutibili” sono le affermazioni per cui le alternative alle cartucce in piombo sarebbero attuali, economicamente sostenibili e tecnicamente pratiche;

5 – di fatto questa proposta è perfettamente in linea con la politica della UE che, direttamente o indirettamente, attraverso norme assurde e liberticide, continua a perseguire l’obiettivo di disarmare i cittadini onesti che legittimamente detengono armi, in questo caso partendo dai cacciatori e strumentalizzando questioni solo apparentemente ammantate di scientificità e razionalità.

Come cittadini europei siamo (nuovamente) scandalizzati dal pressapochismo, dalla mancanza di proporzionalità e dalla mancanza di rispetto che le istituzioni UE dimostrano verso i propri cittadini legittimamente armati e quindi particolarmente controllati; d’altro canto il progetto della UE per il disarmo progressivo dei cittadini onesti non è certo una novità e questo non è che l’ennesimo tentativo al quale ci contrapponiamo.

Dobbiamo osservare inoltre che in un momento come l’attuale, in cui l’economia del continente è così fortemente provata dalla pandemia di Covid-19 e dalle rigorose misure adottate per contenere il contagio, vi siano organi della UE che con motivazioni sospette e di assoluta inconsistenza non si facciano scrupoli di cancellare di fatto l’attività venatoria dall’intero continente con tutti i danni economici, ecologici ed occupazionali che ciò comporta.

Invitiamo il Governo italiano a farsi latore della più chiara e netta contrarietà alle proposte di sostanziale proibizione delle munizioni contenenti piombo, che sono illiberali ed esiziali per l’intero comparto venatorio europeo e che domani, 3 settembre, verranno reiteratamente discusse in sede UE.

UNARMI invita come sempre gli appassionati ed i cittadini onesti che legittimamente detengono armi ad essere sempre vigili nella tutela dei nostri diritti, perché se non siamo noi stessi a difendere le nostre libertà non saranno certo altri a difenderle per noi.

 

 

Roma, lungotevere Flaminio 22
c.f. 97854290588
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Comunicato AUDA del 2020-06-25

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Ieri abbiamo avuto conferma che un gruppo di soci AUDA che hanno fatto ricorso per il dissequestro della carabina Zastava M 76 hanno visto riconosciuto il loro diritto di rientrare in possesso della carabina sequestrata.

A breve verranno richieste altre restituzioni, sempre per i soci, ma anche chi non è socio potrà aderire all’iniziativa per vedersi restituito il bene oggetto di sequestro.

Finalmente pare che questa brutta vicenda si stia avviando a conclusione premiando purtroppo alcune persone che probabilmente erano all’origine del danno creato.

Rimane in ogni caso il piacere del corretto comportamento a cui sta giungendo la Magistratura.

Comunicato UNARMI del 2020-01-08

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UNARMI, come ormai consueto, anche quest’anno sarà presente ad HIT Show, la Fiera nazionale di armi, tiro e caccia che si terrà a Vicenza sabato 8, domenica 9 e lunedì 10 febbraio 2020. Sarà un grande piacere poterci incontrare con vecchi e nuovi amici, per aggiornarci sulle novità e sulle attività legate all’Associazione ed alle passioni che ci uniscono ma soprattutto per promuovere la partecipazione attiva di tiratori, cacciatori e collezionisti alla tutela dei Diritti che ancora ci consentono di coltivarle.

Anche quest’anno sarà inoltre possibile per associati, sostenitori e simpatizzanti UNARMI acquistare i biglietti ridotti, al prezzo di 11 euro invece di 18 euro, che possono essere prenotati dalla sezione “Eventi” del sito www.unarmi.it. Ricordiamo che in alternativa è disponibile, sul sito www.hit-show.com, la biglietteria on-line per l’acquisto diretto dei biglietti; in entrambi i casi si avrà l’ulteriore vantaggio di saltare la fila alle casse.

A tutti gli appassionati diamo quindi appuntamento a Vicenza, dove vi aspettiamo allo stand 242 – padiglione 7. E non dimenticate di portare con voi amici e parenti, inclusi i più piccini!

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