Normalmente non subisco il fascino delle ex ordinanza, delle armi antiche. Lo so…qualcuno dissentirà, qualcun’ altro mi toglierà dai suoi contatti rabbrividendo al pensiero di essere stato mio amico…… Me ne farò una ragione e comunque proverò a farmi perdonare mostrando il mio lato oplofilo più nascosto e sopito.
Nelle scorse settimane ho visitato in due occasioni l’Armeria Gun store Bunker SRL di Milano con la quale ho concluso un paio di “baratti”. Ho sempre avuto a che fare con Samuele (i soci sono 2 l’altro è Massimo) che mi è sembrato innanzitutto un appassionato…probabilmente uno che per caso si è ritrovato dall’altra parte del bancone e ha tramutato una passione in un lavoro. Alla fine della seconda visita mi sono portato a casa uno shogun “vintage”, un Ithaca 37 bancato in Italia nel 1977. Inizialmente la fantasia mi aveva portato a pensare che potesse arrivare da qualche centrale di polizia USA, che fosse un’arma che avesse “lavorato”, poi da un controllo delle matricole è risultata prodotta nello stesso anno quindi uscita di fabbrica e spedita subito in Italia.
Un po’ di Storia
L’Ithaca 37 è un fucile a pompa che si ispira al Remington Model 17 disegnato dal celeberrimo John Browning insieme a John Pedersen. In verità pare che per quasi tutti i successivi shotgun di successo (Mossberg 500 e Remington 870 su tutti) si siano ispirati al Model 17 e al successivo Model 31. L’obiettivo della Ithaca era di mettere in commercio un fucile che potesse contrastare il dominio del Winchester 1912. Nel 1933 il fucile era già pronto quindi pensarono di chiamarlo “Ithaca Model 33” ma dovettero aspettare la scadenza del brevetto depositato da Browning perciò uscì nel 1937. Da li il nome definitivo. Purtroppo con la crisi e la guerra imminente fecero fatica a venderne grandi quantità ai civili ma grazie ai contatti con i militari ai quali già fornivano 1911 e “M3 Grease Guns” riuscirono a fornirne un po’ all’esercito. Alla fine della seconda guerra mondiale la Ithaca riprese la produzione del Model 37 in più varianti e non ha praticamente mai smesso di produrlo fino ad oggi pur passando attraverso diversi passaggi di proprietà. L’ Ithaca 37 è uno shotgun molto popolare per uso difensivo, militare e di polizia infatti oltre all’esercito americano è stato adottato per molti anni dalla polizia di Los Angeles, quella di New York (citando quelle più famose) prigioni e agenzia di sicurezza. La sua diffusione calò con l’arrivo dei più economici Remington 870 e Mossberg 500. Infatti il receiver dell’ Ithaca 37 è costruito partendo da un blocco di acciaio quindi macchinato dal pieno…questo sicuramente incide parecchio sui costi. Il “colpo di grazia” al mercato dell’ Ithaca 37 lo diede infine il clone cinese…ma questa è una storia già vista….
MODELLI E TECNICA
Come dicevamo alla fine della seconda guerra mondiale Ithaca ricominciò la produzione del Model 37 in più varianti quindi diverse lunghezze di canne, serbatoi, pistol grip mire in fibra e addirittura una versione per i Navy Seals con una specie di spegni fiamma fatto a forma di becco d’anatra anzi per la precisione di ornitorinco (duckbill spreader). Una caratteristica che lo ha reso popolare tra gli appassionati e che ha conservato fino ai primi anni 70 è quella dello “slam fire”: praticamente tenendo premuto il grilletto e azionando l’astina di armamento il fucile spara senza bisogno di premere una seconda volta il grilletto …forse anche qui ispirati da un Winchester…il modello 1897. Un’altra delle caratteristiche che ne ha decretato il successo negli anni è il sistema di espulsione/alimentazione. Avviene tutto da sotto il receiver e questo è un vantaggio notevole per i mancini che non vengono più colpiti in faccia dai bossoli normalmente espulsi a destra.
Il modello di cui siamo entrati in possesso è un D.S. Police Special dove D.S. sta per Deer Slayer (uccisore/squartatore di daini), una versione da caccia modificata su specifiche richieste dalla polizia USA quindi parcherizzazione verde, mirino in fibra, serbatoio da 7+1 colpi e persino un pad in gomma ventilato che (abbiamo verificato) funziona molto bene anche con cartucce “pepate”. Il grip sul calcio è più di stile “venatorio” che marziale e ci aveva sfiorato il dubbio che fosse stato cambiato dal precedente proprietario invece in seguito a un po’ di ricerche abbiamo appurato che è proprio la sua calciatura originale e lo stesso vale per il pad. La canna è “Roto Forged” ovvero costruita con un sistema abbastanza rivoluzionario per l’epoca, con pareti più spesse e una maggiore resistenza all’uso intensivo.
Si ringrazia l’armeria Bunker per averci fornito parte del materiale fotografico.
Gallery
© 2015 – 2018, Massimo Mascherpa. Tutti i diritti riservati.
Per pubblicare anche parzialmente questi contenuti è necessario fornire il link alla pagina originale.
Ottima recensione, Massimo. Grazie.
tanto ho cercato che l’ho comprato anch’io, ma vedendo con una lentina d’ingrandimento, mi sono accorto che vi è scritto mod. 87, ma come posso fare a mettere delle magliette per una cinghia, la vite sotto la volata non c’è nella mia arma.
Io ne ho uno comperato nel 1976 è sparato mi pare 3 volte. Lo tengo amorevolmente perché veramente unico.