Come si sa nei giorni scorsi presso il Ministero dell’Interno sono state presentate delle modifiche sulla bozza del futuro regolamento per i poligoni privati.
Il Ministero non ha rilasciato una nuova bozza aggiornata, ma dai commenti rilasciati a caldo delle associazioni che vi hanno partecipato emergono forti perplessità per quanto riguarda la F.I.T.D.S. (Federazione Italiana Tiro Dinamico Sportivo). Un mezzo sospiro di sollievo possono farlo gli agonisti ed appassionati del Biathlon e quelli della F.I.T.A.V. (Federazione Italiana Tiro a Volo).
Ma sarà la F.I.T.D.S. a dover pagare per tutti ?
Personalmente temo di si… per una serie di motivi…
Innanzitutto i poligoni privati in cui si praticano le attività per la maggior sono collocati in ex cave o comunque in zone non edificabili in cui non è possibile costruire neppure una struttura murale per poter collocare dei servizi igienici.
Quelle della F.I.T.D.S. non sono discipline olimpiche. Sebbene a livello mondiale possiamo vantare d’avere atleti di altissimo livello, basta guardare la pagina del Palmares della F.I.T.D.S. , queste attività sportive non fanno presa sull’opinione pubblica.
Parlando di opinione pubblica, appare anche strano che ad esempio mentre all’HIT Show sono sempre presenti e ben pubblicizzati gli atleti delle discipline olimpiche del tiro volo, quasi del tutto incogniti sono gli atleti del tiro dinamico, fatta qualche eccezione per qualche tiratore nello stand della Tanfoglio.
Sarà anche forse la mancanza di grandi aziende sponsorizzatrici quali Beretta e Fiocchi ? La stessa Benelli che produce i fucili semiautomatici utilizzati dagli agonisti F.I.T.D.S. nel proprio stand anziché pubblicare le attività sportive svolte con le proprie armi prodotte, preferisce pubblicare dei video promozionali con riprese irreali in stile tattico …
Sembra che tutti i soggetti abbiano paura a pubblicizzare la propria attività sportiva.
Dall’altra parte poi se mettiamo il Ministero, con le sue fobie per le armi semiautomatiche ad alta capacità, anche se in mano a persone con una indubbia onesta si chiude il cerchio.
Riuscire a ridurre le attività della F.I.T.D.S., diminuire il numero di poligoni privati dove ci si può allenare, significa imporre una grandissima barriera d’ingresso per i nuovi atleti, e questo porterà alla morte della disciplina.
Una volta regolamentata, e resa praticabile per pochi, questa disciplina scomparirà da sola per gli eccessivi costi di mantenimento degli impianti sportivi.
Una volta eliminata la F.I.T.D.S. il Ministero sarà ben felice di depennare anche tutte le armi classificate sportive per quest’attività e conseguentemente di fatto vietare l’uso di caricatori a capacità ‘maggiorata’.
Rimane la speranza che tutti gli atleti agonisti e non delle discipline del tiro dinamico e del tiro rapido si unissero in difesa della propria passione.
© 2018, Michele Schiavo. Tutti i diritti riservati.
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