Pubblichiamo questo brevissimo articolo solo per rendere pubbliche le porcate richieste dal Banco Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia per poter accettare un’arma corta demilitarizzata.
Ricordiamo che sebbene la Circolare 20 settembre 2002, n.557 sulle armi demilitarizzate non ha mai indicato il limite di 5 colpi per i caricatori, il Banco si è ottuso su questa sua personale interpretazione.
Il solo limite imposto dalla classificazione per le armi comuni è di 5 colpi per le armi lunghe e 15 per le armi corte, e che ad una lettura attenta della circolare del 2002, si evince che le operazioni di demilitarizzazione sono atte a trasformare un’arma da guerra o tipo guerra in arma comune e che quindi il limite sul numero di colpi è appunto questo (con l’esclusione delle armi classificate sportive).
Qui sotto un modello di pistola automatica M712 Schnellfeuer prodotta dalla Mauser per il mercato cinese tra il 1932 ed il 1936.
L’arma è oggetto di ritrovamento, era di un parente deceduto ante 1975 e mai regolamentata, ai sensi della Legge 18 aprile 1975, inserendola nella licenza cui all’articolo 28 del T.U.L.P.S..
L’arma era regolarmente denunciata negli anni ’30.
Non essendo stata rilasciata la licenza di collezione di armi da guerra l’erede ha dovuto sottoporla alle operazioni di demilitarizzazione da un armaiolo autorizzato, l’alternativa era la demolizione.
L’armaiolo autorizzato per avere l’autorizzazione dal Banco ha dovuto obbligatoriamente ridurre il caricatore a 5 colpi per costruzione, non ci sono stati versi per poter procedere in modo diverso.
Un vero peccato dover rovinare una parte di un’arma giunta ai tempi nostri in condizioni impeccabili. La brunitura e le condizioni della canna sono perfette.
Ma lasciamo che le immagini parlino da sole…
© 2018, Michele Schiavo. Tutti i diritti riservati.
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Ma se qualcuno volesse, in un rigurgito di indignazione e pazzia, ricorrere contro queste prese di posizione del banco, a chi dovrebbe rivolgersi (ammesso che sia possibile)? Al Tar o al Tribunale ordinario?