Alcuni cenni sull’azienda
La Lewis Machines & Toll Company fu fondata nel 1980 da Mr. Karl Lewis con sede a Milan nello stato dell’Illinois, USA.
Inizialmente produttori di soli componenti per armi, dal 1986 si dedicano alla produzione di armi complete rivolte al mercato militare.
Nel corso del tempo il successo dell’azienda è tale da dover incominciare a pensare ad un progetto per ingrandire lo stabilimento.
Nel 2006 la Direzione muove i primi passi in questa direzione,sono ormai diversi anni che opera in due strutture di 36.000 mq ciascuna ,ma le commesse militari e la recente apertura al mercato civile impongono più spazio da dedicare alla progettazione ed alla linea produttiva.
LMT cresce grazie alla passione ed alla competenza dei suoi dipendenti nel corso dei 34 anni di attività, è molto legata all’Illinois anche per questo e Mr. Lewis non ne ha mai fatto segreto.
Nel 2007 a causa delle leggi sulle armi adottate in questo stato e della difficoltà a trovare uno spazio ampio sul quale erigere il nuovo stabilimento,fanno decidere a Mr. Lewis di guardarsi intorno.
A partire dal 2009 riceve offerte da altri territori,evidentemente meno inclini alla politica democratica delle ultime due legislature , Iowa e Texas in testa sono ben lieti di ospitare un azienda sana e produttiva e propongono soluzioni molto vantaggiose.
Delocalizzare l’azienda è peró una scelta difficile per il consiglio di amministrazione, soprattutto perché hanno timore che alcuni dei loro collaboratori più fidati non vogliano affrontare un trasferimento con le proprie famiglie rinunciando così a proseguire la loro collaborazione in azienda.
Lo stesso Lewis afferma di trovarsi difronte alla decisione più sofferta degli ultimi 30 anni, ma inevitabile per il futuro successo aziendale.
A tutt’oggi LMT ha ancora la sua sede a Milan, ma pare che entro la fine del 2015 dovrà essere attivo il nuovo stabilimento per far fronte alle sempre più numerose commesse.
Fin dagli esordi LMT punta al settore militare, law-enforcement ed alle agenzie governative proponendo armi, componenti e sistemi d’arma di ottima qualità.
Ognuno dei componenti di un arma LMT è progettato, costruito ed assemblato all’interno dell’azienda stessa,dal gruppo otturatore,ai perni di assemblaggio,fino ad arrivare al calcio parliamo di componenti costruiti per durare nel tempo.
Ognuno dei componenti supera i test SOCOM imposti dalle Forze Armate USA eseguiti a campione a scadenze regolari. Questo è uno dei maggiori vanti e fiore all’occhiello dell’azienda che comprensibilemnte adotta un ferreo riserbo sulla divulgazione di qualsiasi informazione riguardante caratteristicche tecniche di leghe metalliche, materiali polimerici e trattamenti superficiali proprietari. Nel corso del tempo ci sono stati continui investimenti nel campo delle risorse umane, dei macchinari e dei materiali che hanno portato l’azienda a lavorare con tecniche di livello crescente e sempre all’avanguardia.
Lo spirito LMT ha sempre seguito un’unica strada, la volontà di progettare macchine avanzate, per nulla inclini ad inutili accorgimenti estetici, ma piuttosto attentissimi all’aspetto pratico. Questo è ciò che ne ha decretato il loro successo, rendondoli leader nel settore militare anche fuori dagli Stati Uniti.
Già stimati costruttori di piattaforme AR-15, AR-10 e di lanciagranate M203, nel 2004 sono i primi a rispondere in maniera esaustiva all’incessante richiesta, da parte del governo, di trovare una soluzione per eseguire un rapido cambio di canna sui fucili d’assalto basati sul sistema M16/M4. La risposta è arrivata con il rivoluzionario Monolithic Rail Platform (MRP), sistema che permette lo smontaggio della canna in meno di un minuto, per diverse necessita tattiche o manutentive, tramite due perni Torx ed una chiave dinamometria.
L’introduzione del sistema MRP porta la piattaforma AR ad un livello superiore.
Al momento del lancio la LMT proproneva le sue armi con sistema MRP solo con il tradizionale sistema direct impingement e 4 lunghezze di canna, attualmente l’offerta si è ampliata alla variante con pistone a corsa corta e varie lunghezze di canna. Ai classici calibri 5.56 × 45 mm, 7.62 × 51 mm, sono poi stati affiancati il 6.8 SPC, ed il 204 Ruger; altri potrebbero seguire in base alle richieste.
Da sempre fornitore delle Forze Armate statunitensi LMT è stata inserita nel 2005 nella breve lista di “fornitori qualificati del governo degli Stati Uniti d’America” (GSA), al quale ha già fornito un numero superiore alle 300.000 unità.
Non avendo un contratto in esclusiva con il governo USA, l’azienda può dedicarsi alle forniture di altri paesi facenti parte della NATO.
Nel 2009 vince una gara d’appalto per un arma semiautomatica ad uso sniper in 7.62 × 51 mm avanzata dalle Forze Armate di Sua Maestà.
In lizza per aggiudicarsi questa fornitura figurano fra gli altri anche FN SCAR-H, Sabre Defence XR-10, ma l’LMT denominato LM308MWS sbaraglia la concorrenza e a tutt’oggi ne sono stati forniti circa 4.000 esemplari, entrerà in servizio come L129A1, molti dei quali in colorazione Coyote Brown.
Grazie a questa commessa LMT ebbe l’occasione di stare sotto i riflettori in Europa in occasione delle Olimpiadi di Londra svoltesi nell’estate del 2012, gli L129A1 equipaggiavano i soldati della Royal Air Force che si occupavano della sicurezza dell’evento.
L’arma
Rappresenta una novità nel campo della piattaforma AR-15 per via di alcune soluzioni innovative adottate pur lasciando inalterata la natura marziale della stessa.
Due sono le caratteristiche principali che la differenziano dalla maggior parte degli AR in commercio:
– Upper receiver monolitico denominato MRP, Monolithic Rail Platform, in cui upper receiver ed astina sono macchinati da un unico forgiato.
– Canna smontabile e riazzerabile mediante il serraggio di due viti Torx per cui viene fornita una chiave dinamometrica pretarata.
Canna
Lo smontaggio della canna, oltre a facilitare le operazioni di pulizia, permette l’eventuale sostituzione della stessa con un’altra di lunghezza differente a seconda delle necessità operative.
È cromata con una rigatura tradizionale e passo di 1:7, trattata criogenicamente per conferire, una maggiore durata e facilità di pulizia.
Gas Piston
Il gruppo gas piston è a corsa breve, solidale con la canna e viene asportato con essa.
Osservando la realizzazione del gruppo pistone si notano alcune particolarità che lo differenziano da quelli adottati da altri costruttori e che denotano la volontà di LMT di procedere sempre verso una riprogettazione e miglioramento continuo.
La sezione del pistone è piuttosto piccola, permettendo quindi una minor dimensione del guscio di alloggiamento e contribuendo a contenere il peso dell’insieme a tutto vantaggio della maneggevolezza dell’arma, non si nota infatti il senso di appesantimento anteriore di alcuni AR dotati di sistemi analoghi, al quale naturalmente contribuisce anche la canna da 12”.
Un altro aspetto di cui tenere conto è il fatto che il gruppo sia alloggiato al di fuori dell’astina,anzichè sotto di essa, permettendone quindi dimensioni standard e non maggiorate come ad esempio in alcune aziende concorrenti come Pof ed HK.
Un altro aspetto interessante e senz’altro pratico è lo sfogo dei gas esterno all’astina, grazie al quale non si formano accumuli di fuliggine,fastidiosi da pulire all’interno della stessa.
Il plug di chiusura presenta due posizioni di sfogo, “Fire” & “Suppressed”, azionabile attraverso la rotazione della classica asola nella quale alloggiare l’ogiva di una cartuccia 5.56, simultaneamente allo svincolo di un piccolo blocco antirotazione.
La tenuta del pistone è assicurata da due anelli elastici simili a quelli degli otturatori, ma di sezione inferiore,mentre il ritorno è assicurato da una lunga molla esterna all’asta di azionamento.
MRP
La realizzazione dell’insieme upper/astina è molto accurata, ma senza eccedere in rifiniture costose e poco marziali, la finiturasuperficiale che presenta un anodizzazione ad alta resistenza risulta di un bel nero opaco molto omogeneo.
Spiccano subito le due viti di fissaggio con testa Torx saldamente fissate nele sedi con madrevite rinforzata in acciaio per garantire molteplici serraggi senza usura.
Sono presenti due sedi per magliette portacinghia con sgancio rapido apressione per ogni lato.
Generali
Il lower è di formatra dizionale e non presenta alcuna trovata estetica inutile.
Il gruppo otturatore è ben lavorato, con una finitura nera piuttosto lucida e liscia, la scorrevolezza, anche con poca lubrificazione, risulta essere molto buona.
Le plastiche sono di ottima qualità e marchiate LMT, danno impressione di notevole robustezza, soprattutto il calcio, che presenta due tubi estraibili a tenuta stagna per batterie ed altri ricambi, l’impugnatura invece, di forma simile a quelle prodotte dalla Ergo, ha un notevole grip presumibilmente anche in condizioni estreme ed é dotata anch’essa di scomparto per le minuterie.
Le mire sono di tipo non abbattibile, e ripropongono il classisco sistema AR con paletto regolabile in quella frontale e doppia diottra tradizionale per quella posteriore, in pratica una carry handle privata del maniglione. Il fissaggio avviene tramite due vitoni di tipo Colt classici; soluzione che può sembrare un poco rozza nell’era degli sganci rapidi pretensionati con leve proprietarie ma trova motivazione proprio nella sua semplicità che grantisce il serraggio con una semplice monetina. Tale sistema di vitoni è tutt’ora quello adottato nei vari maniglioni e anche da altri produttori comeTrijicon per gli aggancio di ottiche e troce.
Lo scatto è tradizionale ad un tempo, a detta del costruttore controllato elettronicamente per avere uno sgancio calibrato, in verità risulta essere di peso accettabile per un fucile d’assalto, ma di scarsa scorrevolezza presentando una certa rugosità, di sicuro la parte meno all’altezza della componentistica. Va comunque considerato il target per cui è pensato , e quindi visto in una situazione operativa di forte stress risulta perfettamente accettabile.
Il buffer tube presenta un rivestimento esterno grigio antiattrito, presumibilmente teflon, a testimoniare ulteriormente l’indole militare dell’arma la punzonatura della vite e della flangia del tubo, in modo da escluderne allentamenti accidentali.
Dotazione
I Fucili vengono consegnati fasciati in una carta oleata all’interno di una semplicissima scatola di cartone leggera, in barba a chi si aspetterebbe una bella custodia rigida per la sua collezione.
In realtà questo rispecchia in tutto e per tutto l’abitudine dell’azienda a fornire materiale militare, dove, realisticamente,vengono consegnate decine o centinaia di armi in un unico blocco, trasportate attraverso gun racks dedicati.
La dotazione comprende due buffer, un H1 tradizionale ed un più pesante H2, di cui viene raccomandato l’uso nei modelli dotati di pistone, un esauriente manuale, una maglietta rapida per cinghia e la chiave dinamometrica per lo smontaggio della canna.
Conclusioni
Sia con munizioni commerciali da 62 grani che con ricaricate da 62 e 75 grani non ci sono stati malfunzionamenti di sorta e l’arma ha ciclato perfettamente e con un estrazione molto precisa.
La sensazione allo sparo è ottima, il rinculo è leggermente nervoso,com’è normale in tutti gli Ar con pistone, ma meno che con altri modelli, il rilevamento è del tutto trascurabile.
Di base un ottima arma,che rispecchia appieno le aspettative di quegli appassionati che ricercano un AR di vera derivazione militare,senza fronzoli,ma con un fascino unico nel suo genere.
Come detto,unico neo riscontrato lo scatto,probabilmente basterebbe azionarlo per qualche migliaio di colpi per renderlo più fluido,ma è altrettanto semplice cambiarlo con uno scatto aftermarket tipo CMC,come in uno dei fucili della prova,per risolvere questo lieve difetto.
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