Simonov SKS (CKC45g) – Samozaryadniy Karabin sistemi Simonova (Самозарядный карабин системы Симонова)
Introduzione
Riporto ora uno stralcio di un mio articolo sul Tokarev SVT-40, poiché le origini di questi due fucili sono le medesime:
“Verso l’inizio degli anni ’30 i progettisti dell’esercito russo stavano cercando un nuovo fucile semiautomatico con cui rifornire l’armata rossa, vista l’inadeguatezza del Mosin-Nagant 1891. Nel 1936 furono analizzati diversi prototipi realizzati da alcuni progettisti, che nel corso dei successivi anni sarebbero diventati nomi illustri nel settore armiero, Sergei Gavrilovich Simonov e Fedor Tokarev.
Inizialmente la gara fu vinta da Simonov con la sua carabina AVS-36, arma il cui progetto nacque nel 1930 e prevedeva un fucile automatico a presa di gas con pistone corto, camerato per la munizione 7.62 x 54 mm. Le impressioni dei soldati furono però negative. Furono criticati il caricatore troppo ingombrante, la poca controllabilità nel tiro a raffica e il freno di bocca che non riusciva a contenere l’esasperazione della munizione. Nel 1938 l’arma fu così abbandonata e si decise di indire una nuova gara. Simonov propose una versione aggiornata del proprio fucile, ma probabilmente per una scelta legata dalle amicizie e simpatie, la commissione, su indicazione di Stalin, votò per un nuovo prototipo proposto da Fedor Tokarev lo SVT-38. Un fucile […]”
Storia
L’esperienza maturata con il fucile Tokarev SVT-38 e SVT-40 suggerì che la munizione d’ordinanza, la 7,62 x 54 mm fosse troppo esasperante per quella che era l’evoluzione delle battaglie e inoltre obbligava le armi da un alto numero di riparazioni da eseguirsi negli arsenali a causa dell’eccessiva usura delle parti.
Questa situazione portò gli ufficiali dell’Armata Rossa a concretizzare l’introduzione una nuova munizione di potenza intermedia, una soluzione a cui si stava lavorando dal 1938. Anche la Germania parallelamente iniziò a sviluppare i primi prototipi di quella che sarebbe stata poi la 7.92 x 33 mm. Sviluppi che da ambo le parti furono rallentati a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Solo nel 1943 venne approvata la munizione M43, impiegata per la prima volta con la carabina ideata da Sergei Gavrilovich Simonov. I primi prototipi dell’ SKS videro la luce nel 1944 e furono utilizzati in prima linea sul fronte della Bielorussia al fine di saggiarne le qualità in piene condizioni operative. I pareri della truppa furono entusiastici e cosi l’Armata Rossa l’addotto ufficialmente nel 1945. Pochi mesi dopo la guerra terminò e quindi non vi fu più la necessità di una grande produzione di carabine SKS. Simonov comunque continuò a migliorarla fino a quanto entro definitivamente in produzione nel 1949 presso l’arsenale militare di Tula e nel 1953 presso l’arsenale militare di Izhevsk. La produzione terminò circa nel 1954 a Izhevsk e nel 1955 a Tula. Purtroppo l’SKS rimase come arma di prima linea dell’esercito russo solo per un breve periodo, poiché nel 1951 entrò in produzione l’arma ideata da Kalašnikov, la Kalašnikova Obrazets 1947g, abbreviato in AK47. La carabina SKS è ora utilizzata come arma per le parate in Russia, Cina e Romania.
Il progetto di quest’arma fu condiviso con gli stati appartenenti al Patto di Varsavia: Repubblica di Albania, Repubblica Popolare Cinese (Type 56), Germania dell’Est (Karabiner-S), Korea del Nord (Tipo 63), Vietnam del Nord, Romania, Jugoslavia (M59/66); fu distribuita a molte nazioni alleate durante gli anni della Guerra Fredda. Seconda solo al suo successore Kalašnikov, l’SKS è la carabina più prodotta nei paesi del blocco dell’Est. Ne esistono un’infinità di varianti, sia per uso di esercito, polizia, parata, corpi paramilitari e mercato civile. La Cina progettò varianti fino a quasi nei primi anni ’80, realizzò dei modelli in grado di accettare il caricatore dell’AK, e qualche esemplare che però non ebbe un riscontro positivo, dotato di selettore per il tiro a raffica. La sua semplicità costruttiva, determinata dalle poche parti fondamentali ricavate dal pieno con poche lavorazioni elementari, differisce dall’AK, che è in lamiera ma necessità di macchine piegatrici di alta precisione per garantirne gli accoppiamenti perfetti. Questo fa sì che il progetto di Simonov sia stato oggetto di reverse engeniering da parte di molti Stati che inizialmente ordinarono delle forniture da quelli che erano i produttori autorizzati. Tra essi citiamo la versione egiziana, lo Raheed, un incrocio tra l’SKS ed il Carl Gustav AG42B.
Il progetto riprende quello del AVT-36 e quello successivo del PTRS-41, sostanzialmente ridisegnato anche tenendo conto delle caratteristiche della nuova munizione. Le differenze sostanziali sono nel caricatore amovibile, sostituito da un serbatoio fisso da 10 colpi; il funzionamento fu ridotto al solo fuoco semiautomatico e fu installata una baionetta flottante. Purtroppo le scelte sulla tipologia di fuoco e sul serbatoio fisso furono poi decisive nel proporre il Kalašnikov quale successiva arma d’ordinanza nel 1951.
Nel 1950 i tecnici russi trasmisero il necesario know how agli stabilimienti militari cinesi affinchè anche la Cina potesse produrre la propria versione dell’SKS. I primi esemplari cinesi, detti sino-soviet variavano da componentistica russa assemblata in Cina fino ad armi completamente costruite nella Repubblica sotto la stretta osservanza degli ingengeri russi. I primi modelli erano difficilmente riconoscibili dai “progenitori” russi, ma poi via via la Cina adottò la soluzione della produzione di massa, passando a lavorazioni più grossolane e tecniche di assemblaggio più rapide, quali il bloccaggio della canna nel recever con boccola a pressione o spina passante, aumentando anche il numero di parti ottenute per stampaggio, anzichè per lavorazione dal pieno.
Attualmente, dopo l’adozione dell’AK, le scorte di SKS presenti nei vari arsenali costituiscono la riserva di armi land-lese per i paesi del terzo mondo.
Funzionamento
Il funzionamento semiautomatico è generato da pistone a corsa corta con presa diretta di gas. Soluzione, che a differenza del pistone a corsa lunga presente nell’AK garantisce una minor massa in movimento e coseguentemente rende l’arma più precisa. La presa gas non è regolabile, ma data la potenza intermedia della munizione l’effetto del rinculo non è per nulla secco o fastidioso.
Quando il fucile spara, il gas passa nel foro gas presente sulla canna ed esercita una spinta sulla testa del pistone, il quale a sua vuolta spinge un asta. Il sistema di presa del gas è completamente smontabile, agendo sul leveraggio presente sul lato destro della tacca di mira ed in caso sia necessaria una pulizia (improbabile) sul campo, non ci si impiega piu di qualche secondo a togliere l’asta.
Arretrando, l’asta imprime una forza sul porta-otturatore il quale indietreggiando svinvola l’otturatore oscillante facendolo salire dalla sede di blocco.
Successivamente, per mezzo dell’estrattore, estrae il bossolo, di forma cilindrica, il quale fondello, poi, scontrandosi con l’espulsore viene proiettato.
La molla di recupero posta dietro il porta otturatore, assicura la chiusura dell’arma dopo il caricamento del colpo successivo prelevato dal serbatoio fisso.
La fase finale della chiusura dell’otturatore si presenta quando la parte posteriore di quest’ultimo scende e si blocca su di un traversino in acciaio temprato fissato all’interno del receiver.
La sicura, manuale, è data da una leva sul lato destro della guardia del grilletto, dove se avanzata impedisce l’arretramento del grilletto.
Descrizione
La prima differenza che si nota tra i vari modelli di SKS è il tipo di baionetta. Ne esistono due modelli. Il primo tipo, detto a spiedo, avente appunto una forma cruciforme a spiedo, della lunghezza di circa 30cm. Ed il secondo tipo, detto a lama, avente una lunghezza di circa 22 cm. Entrambi i tipi sono vincolati all’arma con uno snodo situato sulla canna e permettono di mantenre la baionetta ripiegata sotto il calcio della carabina qualora non utilizzata. La produzione russa, nei primi modelli, utilizzò la baionetta del tipo a spiedo, per passare successivametne a quella di tipo a lama. Viceversa, la produzione cinese, passò dai primi modelli sino-soviet dotati di baionetta a lama al secondo tipo a spiedo.
La calciatura delle produzioni sovietiche è di legno di betulla artica massiccia o lamellare con una finitura scurita con l’uso di catrame vegetale su cui è applicato uno strato superficiale di gommalacca con la classica finitura rossiccia. Gli SKS di fabbricazione cinese invece hanno un calciatura realizzata in legno catalpa, un legno poroso che assomiglia molto al legno di teak e spazzolato con finitura gommalacca colorata del tipico colore arancione.
All’interno del calcio è scavato un foro per ospitare un minimale kit di pulizia. Una curiosità sul tappo del kit è che questo, oltre che essere utilizzato come maniglia per l’asta di pulizia (posizionata sotto la canna), può essere utilizzato come rafforzatore di rinculo per poter utilizzare l’arma in esercitazione mediante l’uso di munizionamento a salve. All’interno del kit sono presenti degli scovoli per la pulizia della canna e della presa gas.
Il serbatorio, come detto precendemente, è di tipo fisso, realizzato per stampaggio. La carabina viene caricata dall’alto inserendo le munizioni una ad una o mediante delle strip-clip da 10 colpi. Stirp clip sono realizzate in pezzo unico di acciaio armonico e sono riutilizzabili praticamente all’infinito.
Specifiche tecniche
Nome | SKS |
---|---|
Lunghezza arma | 1023 mm |
Lunghezza canna | 521 mm |
Peso | 3.85 Kg scarico |
Munizione | 7.62 × 39 mm |
Calibro | 7.62 mm / .311 |
Funzionamento | Sottrazione di gas. Pistone a gas a corsa corta. Otturatore oscillante |
Cadenza di fuoco | 40/50 colpi/min |
Sistema di alimentazione | Serbatoio fisso da 10 colpi |
Sistema di mira | Mire metalliche |
Rigatura | 1 giro in 9.45" , destrorsa |
Range Effettivo | 400 m |
Velocità alla Bocca | 735 m/s |
Anno Progettazione | 1944 |
Progettista | Sergei Gavrilovich Simonov |
Produttore | Arsenali sovietici di Tula, Izhevsk; Arsenali cinesi, romeni, polacchi, e molti altri del blocco dell'est Europa |
La munizione
Della munizione ne abbiamo parlato in una pagina dedicata alla munizione 7,62 × 39 mm (M43) Russian .
Risorse esterne
Segnaliamo un sito di un amico John Fuse, molto ricco di immagini sui particolari che differenziano le varie produzioni degli SKS. http://yooperj.com/SKS.htm .
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